Ancora un passaggio illustre a Castellina in Chianti. Questa volta nel 1514, un anno prima del transito del papa Medici. In una lettera, infatti, don Bernardo Michelozzi scrive al fratello Niccolò di essere andato a Roma per far visita a papa Leone X. Descrive il suo incontro come “piacevole”. Ricordo che Niccolò Michelozzi, figlio del celebre scultore rinascimentale, fu abilissimo diplomatico e uomo di stato fiorentino, già fedelissimo segretario di Lorenzo il Magnifico. Suo fratello Bernardo, invece, ebbe una carriera ecclesiastica di tutto rispetto (da canonico di S. Maria del Fiore ad abate di S. Abundio di Croce). Grazie ai buoni rapporti con papa Leone X, Bernardo divenne prima suo cameriere segreto e poi referendario. Nel 1516, infine, ebbe la nomina a vescovo di Forlì.
Bene, Bernardo Michelozzi di ritorno appunto da Roma sostò presso “Castellinae oppidum”, dove ebbe un incontro con un altro cittadino degnissimo, Francesco della nobile famiglia Martelli. Riferisce al fratello Niccolò che l’incontro con il Martelli a Castellina però non portò risultati: “niente si è fatto per Viterbo”. Una strana questione in questa città interessava il futuro vescovo di Forlì.
Ancora una volta Castellina, sulla Via Romea Sanese, si conferma luogo di transito battutissimo, e non solo da pellegrini e soldati ma anche da prestigiosissimi Signori e da Ecclesiastici di rango.
Vito De Meo